“La mia azienda in vista di una operazione societaria importante di fusione con un’altra realtà aziendale di un settore affine mi ha chiesto di firmare la rinuncia all’esclusiva di zona. Non mi ha anticipato nulla su come verrà riorganizzata la forza vendita, ma mi ha chiesto di “liberare il campo”.
Quali rischi corro?”
L’esclusiva è un elemento naturale del contratto di agenzia, una sorta di divieto reciproco di concorrenza, finalizzato a garantire una buona cooperazione tra le parti del contratto.
Un agente che ha “coltivato” con impegno la sua zona, facendola crescere in termini di fatturato e di numero di clienti, difficilmente potrà accettare di derogare a priori all’esclusiva di zona. Nel caso infatti in cui venissero inseriti nuovi agenti ne avrebbe un impatto in termini economici sia sul suo compenso provvigionale che, alla fine, in termini di quantificazione delle indennità.
Diverso è il caso in cui la mandante presentasse un piano certo di riorganizzazione della forza vendite e gli agenti della nuova realtà aziendale acquistata si dedicassero a seguire, ad esempio, un nuovo canale distributivo prima non presidiato. In quel caso la rinuncia all’esclusiva non impatterebbe negativamente sull’attività dell’agente di partenza.
Facciamo valutare da chi ne sa qualsiasi deroga all’esclusiva per capirne fino in fondo le conseguenze !